MONITORAGGIO AREA PORTUALE DI MOLFETTA (BA)

In partnership con CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) e GeoMib il nostro gruppo ha collaborato all’acquisizione ed elaborazione di dati geofisici Multibeam dell’area Portuale di Molfetta (Bari), nell’ambito delle applicazioni delle metodologie di indagine geofisica indiretta al fine di valutare lo stato attuale dei pontili.

Le indagini geofisiche strumentali sono associate e supportate da riprese video e prospezioni visive eseguite da sommozzatori.

L’elaborazione dei dati acquisiti ha portato alla mappa batimetrica dei fondali, alla mappa morfologica dei fondali con shaded relief e con DTM a colori, ed una vista prospettica dei paramenti di banchina e dei pali.

Il rilievo geofisico ha interessato il settore orientale del porto di Molfetta, dal Pontile ex CIMET a fronte del Cantiere Navale, alla Lanterna del Molo Foraneo all’imboccatura del Porto. In alcuni punti, la configurazione adottata per il sistema di acquisizione (flangia ruotata di 30°) ha consentito il rilevo della banchina nonostante la presenza di imbarcazioni (Es. Molo S.Michele); il rilievo dei settori mancanti è stato completato da prospezioni video e visive dirette realizzate da sub professionista.

Riguardo le metodologie di indagine, l’acquisizione di dati morfobatimetrici è stato realizzata tramite un Ecoscandaglio Multibeam (Reson Seabat 8125); la georferenziazione e corretto posizionamento delle informazioni registrate è stata ottenuta dall’interfaccia del sistema di navigazione con un sistema GPS, mentre il Sensore di Moto con girobussola integrata ha permesso la compensazione e correzione delle oscillazioni connesse al moto ondoso. La correzione del segnale acustico nella colonna d’acqua e in entrata nel software di acquisizione è stata realizzata da Profilatori di Velocità del Suono (SVP).

Il Multibeam impiegato per lo studio, evoluzione dell’ecoscandaglio a fascio singolo, produce l’emissione simultanea di più fasci acustici, che, riflessi dal fondale, restituiscono informazioni sulla batimetria attraverso la conversione in distanza del tempo intercorso tra emissione e registrazione.

Per il rilievo ottimale delle banchine e dei pontili in esame, la flangia sul quale si innesta la testata del Multibeam, perpendicolare al palo di sostegno nella configurazione standard, è stata sostituita con una flangia saldata ad uno snodo inclinato a 30°, ampliando lateralmente il cono di acquisizione da 60° a 90° (Limite orizzontale). Alla testata del sistema Multibeam è stata accoppiata una sonda SVP (Sound Velocity Profiler) per la correzione del dato in ingresso, cui è stata associata una valutazione puntuale del profilo di velocità nel settore di indagine tramite la messa a mare di un’altra SVP (SVP15), il cui profilo è stato poi inserito nel sistema di navigazione per consentire la correzione del dato lungo tutta la colonna d’acqua.

Il sistema di acquisizione Multibeam è stato istallato a prua, sfruttando un sistema di sostegni che minimizza le oscillazioni, precedentemente costruito ad hoc per l’imbarcazione utilizzata.

I dati acquisiti I dati acquisiti tramite sistema Multibeam sono stati editati in laboratorio attraverso il modulo di Calibrazione e Processing del PDS2000. Sono stati dunque estrapolati dei GRID in formato ASCII, contenenti informazioni di tipo XYZ, utilizzate per la creazione di Modelli Digitali del Terreno (DTM) e della cartografia corrispondente. Nel dettaglio, sono stati creati GRID con maglia 0.5 e 0.2m ai fini di una valutazione più dettagliata dei dettagli acquisiti.

Infine è stata prodotta cartografia tematica, da cui è possibile osservare alcune peculiarità del fondo dell’area interessata, come ad esempio casi di cosiddetto sgottamento ed arretramento.